Lettera familiare della Casa sul Pozzo 67

30 settembre 2020

Care Amiche ed Amici,

un saluto augurale. Ho tradotto per me il tempo di Ri-Partire, l’esperienza che tutti stiamo compiendo, con il verbo generare. Le prime assonanze sono: generare la città, la fraternità nell’associazione, nei volontari nei giovani.

Nella Lettera ai 4 che si sono candidati a sindaco di Lecco abbiamo scritto: la generatività implica la capacità di riconoscere in modo sostanziale e non formale il valore dell’altro, senza mai perdere il contatto con la realtà. Il che vuol dire ascoltare le domande che gli altri ci fanno.

Abbiamo vissuto questo mese di settembre molto intensamente e con lo sguardo proteso a preparare i tempi e i modi di vita della casa.

Dedico questa lettera a guardare il prossimo ottobre stimolandoci sul modo di guardare i giorni. Il sottotitolo della scrittura collettiva redatta durante l’estate dice: Come una comunità vive la resilienza. Come siamo in grado di adattarci alle situazioni che questo tempo ci sta dettando. Il vescovo Delpini nella proposta pastorale per il 2020/21 dice: Si può evitare di essere stolti; quindi ci suggerisce di vivere con una sapienza del cuore.

Ascoltiamo delle domande:

dalla fine del febbraio a tutto il settembre 2020: cosa è successo? Prendiamo coscienza dell’evento traumatico che ha richiesto una sospensione e stimola ora una ripresa con uno sguardo di non ripetizione delle cose? Tutto viene rifatto nuovo e con una responsabilità maggiore. Quale dimensione delle economie per la vita e per la casa.

Quale scenario si è aperto per ciascuno di noi? (famiglia, scuola, lavoro, impegno professionale?).

Quale caratteristica ha evidenziato la Casa sul Pozzo durante questa pandemia?

A tutti una domanda: perché voglio fare crossing?  Come vorrei che fosse?

Un itinerario per il mese di ottobre 2020: Verso una fraternità universale

Abbiamo raccolto alcune attenzioni; abbiamo cancellato la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia/Assisi per la tutela dal covid. Faremo nella domenica 11 ottobre, un itinerario a piedi significativo sul territorio.

Abbiamo indicato e cominciato a mettere in agenda nomi di luoghi e di occasioni: Introzzo (weekend con giovani e volontari), Moschea (ripresa del dialogo con l’Iman), Fratelli tutti (lettera enciclica di papa Francesco che sarà firmata ad Assisi il 3 ottobre).

Alla Casa sul Pozzo esprimiamo simbolicamente la presenza personale, annodando un “nastro” all’albero delle religioni; l’albero è elemento significativo di vita. Nella casa abbiamo altri alberi: l’ulivo; il ciliegio (albero memoria delle tre sorelline uccise dalla madre e ospitate da morte nella casa); l’albero inciso nel muro della memoria; l’albero realizzato collettivamente nel laboratorio di arte del 2020 dai giovani nel salone. 

Con un post it sulla carta di Peters indichiamo il Paese di origine di ogni abitante la casa.

Nella Casa sul Pozzo nella tenda del silenzio facciamo un allenamento a “bere” un frammento della Bibbia e del Corano (un Ayat/Segno) per orientare la giornata e il tempo.

È importante che ci sia sempre la prassi sulla quale prendere la parola per ritornare in prassi più coscienti e fraterne.

Claret Antonio Maria

Il 24 ottobre 2020 si compiono 150 anni dalla morte di Antonio Maria Claret, avvenuta, esule, nel monastero dei Cistercensi a Fontfroide in Francia.

Nel presentare questo evento con il Calendario Clarettiano 2020, avevamo scritto:

Come sempre la morte può segnare la fine di una esistenza, l’archiviazione dei ricordi; magari possiamo fare un rito celebrativo in un anniversario, ma non è questo il nostro caso. Antonio Claret, come molte altre donne e uomini, ha infatti messo in moto un’esperienza dello Spirito che ha contagiato e continua a contagiare tuttora molti uomini e donne, stimolando anche una ricerca di metodo per realizzare una umanità toccata dal Vangelo. La buona notizia si condensa in un rapporto filiale e cordiale con la Madre di Gesù, nel vivere in compagnia di donne e uomini, di giovani e anziani, in ogni parte del mondo.

Sono oltre tremila i compagni di Claret oggi e diverse centinaia le compagne che hanno dato vita a stili di comunità e a sguardi di bene per il mondo. 

C’è la stessa urgenza di Gesù nella prassi di Antonio e dei suoi compagni: sperimentare che Dio è buono con ognuno, che desidera che ognuno arda di carità e diventi fecondo di vita.

È un’occasione questa per rileggere la centratura del nostro progetto di vita.

Abbiamo raccolto la questione seguente: in che modo un uomo impastato di tradizione come Antonio Claret è stato capace di cogliere alcuni segni che i suoi tempi gli fornivano, e di rispondere loro con inventiva? Ma anche, in quale modo noi contemporanei possiamo ritrovare in Claret tracce d’aiuto per comprendere qualcosa di più dei nostri tempi?

Abbiamo chiesto a due studiosi di accompagnarci in questa ricerca attraverso la scrittura di un libro che verrà edito dall’editrice EMI di Verona. Gli autori sono: Alberto Guasco, giovane ricercatore presso il CNR-ISEM (Istituto di storia dell’Europa mediterranea) di Milano e docente di storia della chiesa presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna e Gonzalo Fernandez, Vicario Generale dei Missionari Clarettiani. Teologo e formatore.

La nostra Comunità si è caricata di realizzare questo progetto e di accompagnarne la proposta come memoria dei 45 anni di vita. Tutto ha avuto inizio e sviluppo da me e da padre Roberto andando ad abitare nell’ottobre del 1975 in via Gaggio 52 a Malgrate (Lecco).

Vivremo due appuntamenti ai quali invito quanti desiderano:

il 24 ottobre (sabato) alle ore 17 alla Casa sul Pozzo Presentazione del libro Claret in una cornice familiare.

Il 25 ottobre (domenica) sempre alle 17 Eucaristia di ringraziamento sempre presso la Casa sul Pozzo.

Chiedo a quanti desiderano essere presenti di poterlo comunicare per vedere come possiamo accoglierci tutti nel rispetto delle regole covid.

Ultima notizia per la quale chiedo solidarietà e preghiera è l’inizio di Crossing stabilito per il 20 ottobre, martedì.

Un grazie a tutti per la vicinanza solidale e fraterna.

Angelo