31 gennaio 2020
Carissimi, buon cammino per il 2020.
Chiudo questa lettera a poche ore dalla mezzanotte, quando la Brexit segnerà il distacco dell’Inghilterra dall’Unione Europea. Il “coronavirus” è arrivato anche in Italia: siamo solo un villaggio globale. L’ignoto ci afferra ed entrano in circolo energie di difesa e provocazioni da interpretare e orientare.
Come sempre all’inizio di una stagione ci chiediamo dove siamo e dove stiamo andando. Con chi stiamo percorrendo il cammino, quali le difficoltà e i “beni” che abbiamo tra le mani.
L’associazione e quanti frequentano la casa son invitati a dedicare delle ore per approfondire lo sguardo su una domanda che apre questo tempo: quale casa sul pozzo per i prossimi dieci anni ?
Riannodo l’ultima lettera scritta a fine dicembre 2019. La domanda continuerà a crescere dentro di noi e dedicheremo buona parte del mese di febbraio ad acquisire strumenti di lettura per interpretare e orientare.
Un legame molto stretto tra l’abitare e la mission della casa l’abbiamo espresso con l’avverbio “sul”(la casa sul pozzo); ne indica l’interdipendenza: se non si è sul pozzo non si è nemmeno casa per come noi la pensiamo e desideriamo.
Una parte consistente della mission l’abbiamo chiamata Crossing che è progetto ma anche metodo di vita. Nella diversità delle persone la casa dice l’uguale identità e valore delle persone, distribuisce e regola le responsabilità, richiede collaborazioni e spendita di energie da quelle spirituali a quelle economiche, del tempo e dell’intelligenza del cuore.
Abbiamo cominciato il nuovo anno dichiarando per l’associazione la centralità di crossing e del suo cammino. Queste alcune novità: cambio di operatori: Eleonora Cortesi va in maternità, siamo felici per questo momento della sua vita e del giovane marito. Al suo posto è stato scelto Paolo Brioschi come coordinatore e abbiamo assunto un altro educatore Marco Nave che con Valentina Nocita e Alice Oggioni costituiscono il nucleo professionale di crossing.
Collaborano un tirocinante, un giovane competente, una leva civica. Aumentano anche i volontari.
Gli adolescenti di Crossing. Riporto i dati raccolti nel novembre del 2019: I ragazzi attualmente iscritti a Crossing sono 51. Il numero di maschi e femmine è equivalente (25 e 26).
L’accesso a Crossing è spontaneo, 11 sono segnalati dai servizi del Comune. Rispetto agli anni precedenti il numero di persone nate in Italia è considerevolmente aumentato quasi la metà degli iscritti (22).
Numerosi sono i ragazzi frequentanti le prime classi: prima superiore 11, seconda 18, terza 5, quarta 11, quinta 6. Questo significa dover impostare il lavoro iniziale per porre le basi per l’inserimento all’interno del gruppo, delle regole e per far conoscere lo “stile” della casa. L’aiuto e la collaborazione dei ragazzi più grandi è valida e preziosa.
Sono presenti tutte le scuole del territorio: le più frequentate sono il Bertacchi (17), il Fiocchi (13).
Il territorio maggiormente rappresentato è l’ambito di Lecco (42) e in particolare Lecco città (29), il distretto di Bellano (2) e il meratese (1) si arriva anche a toccare il bergamasco (4).
Dall’Africa provengono la maggioranza dei ragazzi (44) e in particolare l’Africa nera (29) con un ritorno forte del Magreb (15). 5 sono le persone provenienti dal sud America, 3 dall’Asia con Cina e Yemen ( non sono mai stati presenti) e 2 dall’Europa dell’est.
Rispetto alle nazioni, dopo anni torna ad essere maggioritario il Marocco (12) e rimangono preponderanti Costa d’avorio e Senegal (11).
il dato relativo alla religione professata e praticata: cristiani e mussulmani sono presenti in modo quasi paritario (28 e 32) i non credenti sono 3 e i non/poco praticanti sono 13 di cui 7 mussulmani e 6 cristiani. Coloro che pregano a casa sono 8 (solitamente per lontananza dal luogo di culto). I ragazzi che mangiano halal sono 14.
Ad una prima osservazione dei dati si possono fare alcune considerazioni:
Su questo panorama narrato nei numeri stiamo proponendo due itinerari:
il primo interroga i giovani che hanno frequentato crossing negli anni 2007/2014 per sapere che cosa ne è stato della loro vita. Li invitiamo per il 28 febbraio a sera per una chiacchierata amichevole e per un apericena.
il secondo sarà un interrogarsi intenso nei prossimi mesi per capire come ci stiamo accompagnando e quali questioni nascono. Vogliamo arrivare al mese di giugno ad avere più chiara la richiesta degli adolescenti e il loro futuro.
Quattro indicatori di ricerca continuano ad essere presenti nel prossimo anno, sempre di lunedì. Li indico ancora con i nomi dei referenti:
Emanuela Pizzardi sul tema dell’associazione nel contesto del territorio lecchese.
Marco Vincenzi sul tema della spiritualità nel quotidiano.
Massimo Campedelli sul tema delle politiche e prassi dal basso.
Usama El Santawy nel dialogo con l’Islam (è il terreno privilegiato del dialogo interreligioso perché siamo vicini di casa e per la numerosa presenza di mussulmani alla casa).
Queste occasioni sono rivolte in prima battuta ai soci, volontari e quanti frequentano la casa e a tutte le persone che trovano un loro interesse personale.
Faccio memoria di numerose persone che sono morte in questo mese; ne nomino due con le quali abbiamo vissuto in tempi diversi e con modalità diverse tempi di confronto e di vita: Maria Grazia Moreschi che ha vissuto negli anni 84/87 con noi assieme al suo piccolo (allora) Ivan. Domenico Amigoni frequentatore assiduo della Parola il sabato mattina assieme alla sua moglie Teresa.
I Clarettiani abbiamo vissuto un tempo di esercizi spirituali a Roma presso i santi Giovanni e Paolo a Roma, diretti da padre Rovira su “Siamo una comunità missionaria al servizio del Regno seguendo le orme d Cristo evangelizzatore allo stile del Claret”
Dal 1° gennaio siamo diventati un nuovo organismo religioso denominato provincia san Paolo e che coinvolge quattro realtà: Italia, Francia, Catalogna, Paesi Baschi. Avremo modo di raccontarci come si va sviluppando questa profezia di unità in un’Europa che si frammenta.
Durante il mese, al più presto indicheremo la data, presenteremo i bilanci del 2016/17/18 con il discorso legato all’economia della Casa e alla progettualità.
A metà pomeriggio di oggi un dialogo costruttivo tra gli educatori e un gruppo di soci.
La domanda interessante è come definiamo questo tempo ? Tra lasemina e il raccolto c’è il tempo dell’attesa paziente e della speranza. Tempo propizio per imparare a osservare e a discernere il nuovo che si sta preparando per noi e attorno a noi; rifuggiamo l’ansia del protagonismo non richiesto (Bose). Ripeto ancora il pensiero di Angelo Scola: liberi dall’esito di quel che facciamo. L’esito non è mai nelle nostre mani. Ma ci rimanda alla domanda fondamentale: perché facciamo queste cose ?
Un ricordo personale per ognuna/o.
Un abbraccio
Angelo
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