Per i giorni 6-7-8 dicembre: 9-12.30 / 15-19
Nel desiderio di continuare a camminare come “artigiani” nel contrasto alle disuguaglianze sociali per il bene e il futuro del Territorio che abitiamo, spingendoci anche oltre il suo confine naturale, pensandoci “terra di confine e terra di frontiera”, ci stanno particolarmente a cuore i giovani e il viaggio con loro,
per “mettere le ali” a desideri, sogni, progetti, di vita e di futuro.
Ci occupiamo dell’accompagnamento di giovani che ne fanno richiesta, fino ad un massimo di 60 in costanza, prevalentemente stranieri, residenti a Lecco e circondari, frequentanti la scuola secondaria di secondo grado.
Il piano di lavoro privilegia il supporto allo studio per il successo scolastico; promuove inoltre attività significative a tema, proposte ai giovani come esperienze educative, nell’intento di stimolare capacità di sguardo e ampliare le conoscenze, per l’arricchimento del patrimonio culturale e dei principi etici, nella riflessione sulla realtà, nell’orientamento verso valori quali la democrazia, la giustizia, la pace, il rispetto per l’ambiente.
È compreso nel corso dell’anno scolastico, due giorni la settimana, la collaborazione con il CPIA “Fabrizio de André” di Lecco, per attività sussidiarie al percorso didattico posto in atto per giovani stranieri appena
arrivati, minori e non.
I giovani beneficiano gratuitamente del servizio che include anche il pranzo preparato da alcuni volontari della Casa sul Pozzo, strutturati a tale scopo.
Il lavoro didattico ed educativo con i giovani è svolto da tre operatori educatori con regolare contratto di lavoro, che collaborano con un buon numero di volontari con appropriate competenze.
Contempliamo, sempre nello stile della gratuità, la possibilità di ospitare qualche esperienza residenziale di giovani stranieri maggiorenni (arrivati in Italia come minori non accompagnati) ed esattamente per l’accompagnamento all’autonomia, anche con attenzione allo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze.
Per ragioni logistiche della Casa sul Pozzo è possibile accogliere fino ad un massimo di tre giovani in compresenza, ai quali viene richiesto di aderire esplicitamente ad una progettualità educativa e formativa da condividere con gli adulti di riferimento, con verifica costante degli obiettivi.
Questo accompagnamento impegna una equipe di volontari, coordinati tra loro, con ruoli specifici per
ognuno anche in rapporto alle diverse competenze.”
Cosa chiediamo?
Diventare collaboratori di questa esperienza che appartiene sempre più a tutti i cittadini.
Promuovere un passaparola. Aprirci a una sperimentazione di cittadinanza attiva, dovunque noi siamo, come segno di fraternità universale, per fermentarci mutuamente.