Appello per Patrick Zaky e Giulio Regeni

Il comune di Lecco ha accolto l’invito dalla comunità di via Gaggio, Casa sul Pozzo, assieme alla sezione lecchese di Amnesty international per l’esposizione sulla facciata del palazzo comunale di due striscioni che ci richiamano alla memoria le storie di questi due giovani uomini.

Riportiamo il testo estratto dalla newsletter del Sindaco Virginio Brivio a questo proposito:

“Abbiamo accolto e condiviso convintamente la proposta della sezione di Lecco di Amnesty International e della Casa sul Pozzo di esporre sulla facciata dell’edificio cittadino più importante, il municipio, gli striscioni che vedete nella foto, per testimoniare una vicinanza alle vicende, differenti, di due giovani ragazzi intraprendenti e delle loro famiglie. Non appena le condizioni lo consentiranno seguirà un momento di approfondimento delle due vicende.

Con il desiderio che il caso di Zaki si risolva quanto prima e nel migliore dei modi e che venga finalmente fatta luce sul caso di Giulio Regeni.”

Riprendiamo anche l’articolo pubblicato su “La provincia” a firma C.Daz. dell’otto marzo:

Lecco

La richiesta avanzata da Casa sul posso e Amnesty international non è caduta nel vuoto

A Palazzo Bovara hanno impiegato solo qualche giorno ad affliggere sulla facciata del municipio gli striscioni – categoricamente gialli – per tornare a chiedere “Verità per Giulio Regeni” e “Libertà per Patrick Zaky”.

L’appello, duplice, è rivolto alle autorità egiziane ma anche italiane, che in particolare nel caso dell’omicidio del ricercatore triestino non si sono mai mosse con sufficiente determinazione per ottenere giustizia con l’individuazione e la condanna dei colpevoli.

“Abbiamo scritto al Comune a nome di tante persone e di diverse associazioni, per chiedere come soggetti privi di collocazione partitica di riportare l’attenzione su queste due vicende – ha commentato ieri padre Angelo Cupini – Affiggere i manifesti sulla Casa Comune ha un significato importante, perché questo è il luogo nel quale i cittadini dibattono e decidono delle loro libertà, dei progetti di futuro, delle solidarietà da stringere con chi nel momento è in difficoltà. È la casa di tutti e crediamo sia giusto che qui trovi legittimazione la richiesta di verità e libertà per due giovani che hanno seguito strade diverse ma che rappresentano la sintesi di migliaia di altre storie di violenza subita”.

Se Giulio Regeni è stato torturato e ucciso mentre si trovava in Egitto nelle vesti di ricercatore, Patrick Zaky è stato tratto in arresto nelle scorse settimane sempre dalle autorità del Cairo e trattenuto per motivazioni non chiare.

“Abbiamo risposto volentieri, in modo positivo, alle associazioni lecchesi che ci chiedevano di rimettere al centro dell’attenzione i diritti umani in Egitto, evitando di attenersi a un Fari Play diplomatico non producente – è intervenuto il sindaco Brivio – Pur nella differenza delle due situazioni, abbiamo deciso di accomunarli in un’unica posizione perché è importante tutelare i diritti dei giovani che dimostrano col il loro dinamismo che non ci sono confini alla conoscenza e alla libertà di approfondire le situazioni. ;a vogliamo anche ribadire che i diritti individuali non devono mai essere subordinati alle restrizioni portate nel nome di una presunta sicurezza nazionale. Dunque, chiediamo anche noi che si riprenda a scavare per scoprire la verità sull’omicidio di Giulio Regeni e che i diritti di Patrick Zaky vengano garantiti perché quest’ultimo abbia un giusto processo se ce ne sono i presupposti. È un tema che ci riguarda, perché tanti cittadini egiziani vivono a Lecco e li conosciamo e apprezziamo per le loro capacità in svariati ambiti.”

C.Daz.