30 settembre 2019
Un augurio cordiale a tutte/i.
E’ stato un mese intenso di lavoro quello di questo settembre che archiviamo. Raccolgo in questa lettera alcuni spunti di cronaca e di notizie di casa.
02 lun Abbiamo ospitato il Consiglio docenti del Molinatto
05 gio Hanno ripreso a frequentare la casa il Gruppo “traumatizzati” della Vecchia Quercia; lo faranno tutti i giovedì dei mesi.
07 sab Nella Basilica di san Nicolò il vescovo Delpini inizia l’anno pastorale del Decanato. Faccio uno dei cinque interventi che riporto in questa lettera perché dice l’impegno della casa per l’oggi e il domani.
09 lun Rientra Elia Panizza alla casa dopo oltre un mese di ospedalizzazione a Gravedona.
11 mer Iniziamo gli incontri per il progetto Crossing con la Cooperativa Sineresi con il presidente Mauro Riva.
16 lun Incontro con i volontari per la cucina della Casa.
17 mar Riunione per la realizzazione a novembre del Cambioarmadio che compie dieci anni di vita.
22 dom Accoglienza della Protezione Civile di Lecco per la premiazione e un rinfresco cordiale. Tutta l’iniziativa è stata seguita con molta dedizione da tutti grazie anche alla dinamica presenza di Franco Aromatisi. Presente il Sindaco e il ViceSindaco della Città.
23 lun Riprende l’attività formativa per i bambini di Angelique; andrà avanti per tutto l’anno.
24 mar Gruppo spiritualità a Parma: (Angelo, Elia e Flavio) riprendono le loro presenze.
25 mer I due missionari clarettiani (Angelo ed Elia) partecipano a Segrate alla chiusura della visita del loro superiore maggiore, Franco Incampo.
27 ven Inizia il percorsodiformazione per soci e volontari della Casa sul Pozzo sulla vita/vicenda della Casa. E’ un lavoro che ci vedrà coinvolti fino a Natale attorno alla domanda: quale Casa sul Pozzo per i prossimi dieci anni ?
28 sab Ai pani del Mediterraneo in piazza XX Settembre a Lecco, noi presentiamo il pane di Ezechiele in collaborazione con Il Ronco. Lo propongono ai numerosi partecipanti Emilia, Antonella e Letizia.
29 dom Ore 15 a Montesole da Fratel Ignazio De Francesco per un coinvolgimento con il gruppo spiritualità del CNCA e in casa del ricercatore storico Alberto Guasco che si è impegnato a scrivere una biografia su Antonio Claret. Sono andato assieme a Doretta.
In tutto il mese Luciano e Maurilio si sono presi cura della Casa ridipingendo i legni esterni, il grande portone e le camere del 1° piano.
Le due educatrici: Valentina e Alice hanno incontrato in dialoghi personali oltre cinquanta adolescenti con la richiesta di fare Crossing.
Abbiamo avuto un forte batticuore per la salute fisica di Emilia; ora sta andando meglio ed è in ripresa.
Ho consegnato alla grafica il Calendario 2020 dei Clarettiani che ha coinvolto in un buon lavoro di revisione anche Stella a Massa.
La Casa ha goduto della partecipazione e presenza di molte persone. Anche il lavoro sulla Parola del sabato mattino si svolge con una buona partecipazione.
E’ venuto ad abitare con noi don Flavio Colombo, dopo un lavoro missionario fatto in Africa (Burundi) e in una Parrocchia di Milano. E’ legato ai nostri amici del Pellegrino di Cantù e sarà certamente una presenza preziosa. Abbiamo raggiunto un numero mai sognato di tre preti insieme.
E’ uscito nel mese la pubblicazione MC . Sono disponibili copie all’ingresso della Casa e abbiamo anche realizzato un fascicolo programma da settembre a dicembre; ha per titolo: Alla Casa sul Pozzo.
Rinnovo l’invito pressante alla partecipazione al 2° incontro sulla vita della Casa con Emanuela Pizzardi in calendario il 18 ottobre.
Chiedo di scegliere uno o più di uno dei tre itinerari di formazione; li raccolgo con i nomi dei conduttori: Campedelli, Vincenzi, Usama El Santawy.
Intervento a Lecco s. Nicolò il 7 settembre 2019
Due spazi l’uno di fronte all’altro in corso Bergamo: il centro culturale Assalam e la Casa sul Pozzo; costituiscono un cantiere quotidiano per far crescere umanità, fermentandosi reciprocamente. Si guardano e si offrono stima reciproca e sostegno. Ci siamo trovati così: penso alla vocazione di questi due spazi l’uno di fronte all’altro e penso alla vocazione che tutti e due abbiamo insieme per collaborare alla reinvenzione di questa città di Lecco, a volte impaurita e in difesa.
Siamo alla periferia della città che ormai è un’unica falce attorno al lago/fiume. Papa Francesco, parlando della terra di don Tonino Bello, ha detto che quella terra potrebbe essere un arco di guerra, ma l’accoglienza degli uomini la possono cambiare in un arco di pace.
Questo è il primo augurio che raccolgo questa sera. La Chiesa di Lecco e gli abitanti di questo territorio possiamo costruire un arco o un ponte di prossimità per la pace e il bene reciproco.
L’evento fondamentale che ci ha mosso è quello della prossimità nell’abitare, del rispetto per l’esperienza religiosa che professano oltre la metà degli adolescenti e giovani che vivono alla casa sul Pozzo, dal visitarci nei momenti più difficili, dall’avere uno sguardo di simpatia oltre l’immediato, dal bisogno di esprimere anche fisicamente una prossimità.
Quello che regge ora più decisamente il tutto, oltre l’aver messo anni di silenzio e di avvicinamento e tempo e studio, è stato la firma congiunta da parte di papa Francesco e dell’imam di al-Azhar, lo sceicco Ahmad al-Tayyeb, del Documento sulla «fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune» il 4 febbraio 2019. E’ stato come se il fiume carsico sia uscito alla luce del sole.
Abbiamo invitato l’imam di Bologna, presidente dell’UCOI, e quello del Centro Assalam a ragionare su questo ponte che viene da 50 anni del Vaticano II per i cristiani e ci siamo chiesti anche per loro quale ne fosse il significato, cresciuto nella vita.
Abbiamo vissuto, la sera del 31 maggio scorso, in una strada del quartiere di Chiuso la cena della fratellanza universale con oltre 300 seduti a tavola tra musulmani e cristiani; consumando un menù gioioso che aveva la forza di comunione; la moschea e la casa sul pozzo si sono lasciate muovere dallo Spirito.
In luglio, in un incontro europeo tra missionari e laici siamo andati un mattino a pregare con l’imam. Ci è sembrato che, in quell’ascolto comune della prima sura, seduti sul tappeto, in uno spazio sacro, sia accaduto realmente qualcosa di più di una visita di conoscenza e cortesia. L’imam ha parlato di un “pensiero” nell’Islam, che si nutre anche della fermentazione reciproca in Europa e negli Stati Uniti; ha parlato di una seconda corrente, accanto a quella di approccio letterale al Corano, che s’interroga sul confronto tra la Parola e la storia; ha fatto quel riferimento ai cristiani accolti nel cuore dell’Islam dal profeta e non certo per convertirli; ha parlato con “orgoglio” della gente che viene in moschea e che si attarda per ascoltare più “Parola”. Ci siamo sentiti vicini a questa passione e a questo modo di vivere la ricerca nella propria fede.
Da qui a Natale vivremo tre incontri per entrare nella spiritualità dell’Islam e abbiamo offerto la disponibilità a fare un cammino di contatto con la figura di Gesù e della Chiesa.
Sono nostri compagni in questo cammino i monaci di Tibhirine, il loro essere tra la gente e con la gente.
Una preghiera intensa allo Spirito per questo tempo che si apre davanti a noi; per la vita personale e comunitaria, perché il bene comune diventi ricerca ed esperienza prioritaria in ognuna/o.
Angelo Cupini